Cosa ne sarà del POS? A quanto pare da questa estate le cose cambieranno e l’amato pagamento rischia di finire nel dimenticatoio.
C’è voluto tanto tempo prima che il POS assumesse il ruolo di rilievo che ha oggi. In un mondo sempre più digitalizzato, il pagamento con carta è diventata ormai l’ordinario. Questo ha un po’ penalizzato tra virgolette coloro che invece preferiscono il caro vecchio contante, in primis i commercianti. Sono tanti i motivi che si celano dietro questa disputa fra pagamento con carta o pagamenti in contante ma quello che è emerso finora è che il POS, nonostante le polemiche costanti, abbia avuto sempre la meglio.
Anche gli esercizi commerciali si sono molto attivati per averne più di uno, proprio per soddisfare le esigenze della clientela e accettando dopo tanti anni anche di dividere il conto in quote quando si paga alla romana. Quello che però nessuno si poteva aspettare è che da quest’estate il POS viene messo in pericolo tanto da rischiare di passare il secondo piano ed essere sostituito nuovamente al contante.
I commercianti non hanno mai visto di buon occhio il POS, in primis quando è stata introdotta l’obbligatorietà negli esercizi commerciali. Tale onere infatti non è stato colto perfettamente con entusiasmo. Si dice spesso che il POS sia il pagamento del futuro, ideale per gestire rapidamente le transazioni commerciali eseguite sia con carta di credito e debito. Obbligatorio quindi per i commercialisti italiani dal 2012, nel tempo è stato oggetto a vari dibattiti e sfociati in interventi normativi non sempre accolti con favore.
Se da una parte il POS offre dei vantaggi per quanto concerne la gestione degli incassi e contribuisce a combattere l’evasione fiscale, dall’altra però molti esercenti soprattutto di piccole attività non hanno avuto i reali benefici economici. Il costo delle commissioni incide anche sulle transazioni minori, come ad esempio l’acquisto di un caffè.
Dal primo luglio 2025 quindi la situazione cambia. Verrà introdotta una revisione delle tariffe sulle transazioni con il POS aumentando le commissioni per gli importi più elevati e riducendo per quelli minori. Il malcontento tra i commercianti è già esploso anzitempo. Preoccupati che l’incremento dei costi possa andare nuovamente a ripercuotersi sui consumatori ed influenzare così le loro abitudini di acquisto.
L‘aumento del costo della vita sta già mettendo tutti a dura prova, sia i venditori che i clienti. Questo ulteriore aggravio delle commissioni andrà ad accentuare ulteriormente le criticità sul POS. Previsto ab origine come una rivoluzione per rendere più veloci i pagamenti, continua – da come si evince – a generare polemiche. Ed alimentando così il rimpianto dell’utilizzo del caro vecchio contratto. Si potrebbe assistere ad un cambio di tendenza.
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